La coscienza è qualcosa che ci è molto intima, compagna fedele per ore ogni giorno. Eppure se cerchiamo di parlarne, ci troviamo subito spiazzati e ci domandiamo: cosa si intende per coscienza?. Ci vengono alla mente i moltissimi significati che evoca questa parola. In questo video (prima di tre parti) la coscienza è raccontata a partire dall’ esperienza che ognuno di noi fa in ogni momento. L’ esperienza di esserci, di essere vivi, di essere in contatto con altri. Impareremo cosa si intende per fenomenologia della coscienza, e come il funzionamento della coscienza sia correlato al funzionamento del corpo, e in particolare del sistema nervoso. Descriveremo i processi neurali che accompagno l’ esperienza cosciente, nelle sue modalità (memoria, attenzione, immaginazione) e sopratutto vedremo che cosa significa ( e che limiti ha) la nozione di coscienza individuale e come questa si costruisca in parallelo a precisi processi neurobiologici che introducono gradi di libertà “personalei” nella nostra vita e nel nostro pensiero rispetto al piano specie specifico predisposto per gli esseri umani da milioni di anni dell’ evoluzione naturale.
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Le variazioni della coscienza durante la giornata , dalla veglia al sonno profondo al sogno, appartengono all’ esperienza di ognuno di noi , ma non sembrano interessare molto gli studiosi e filosofi che si occupano di coscienza. Osservare l’ ipnogramma, cioè la sequenza di fasi di sonno leggero, sonno profondo e sogni che attraversiamo ogni notte, può gettare luce e suggestioni sull’ evoluzione naturale, e su cosa condividiamo con tutti gli altri mammiferi. Nel video si descrivono i processi mentali come ci appaiono durante il sogno, e si sottolineano i possibili rapporti tra la coscienza del sogno e quella della veglia. Sembra che la veglia e il sogno si divertano a entrare l’uno nell’ altra e viceversa. Così esperienze della giornata vengono riprese e modificate nel sogno notturno attraverso semplici o complicate “metafore”. E, con le fantasticherie a mente rilassata, le metafore del sogno si affacciano, a volte apprezzatissime a volte solo distraenti o rilassanti, nella coscienza di veglia che ci supporta nel nostro impegno a controllare il mondo. La scienza ci spiega come il sonno profondo sia necessario per la memoria e per il mantenimento in salute dell’ apparato cardiocircolatorio e del sistema nervoso, ma non ha ancora trovato una risposta alla domanda se i sogni servono a qualcosa.
Per molti si tratta di tempo perso, visto che neppure ce li ricordiamo. Questo video non ha risposte definitive e provate a queste domande ma suggerisce che il legame tra le nostre due coscienze (quella onirica e quella lucida della veglia) ci racconti ancora una volta i milioni di anni dell’ evoluzione naturale e sopratutto che le due coscienze possano avere alla loro base due modi di funzionare del sistema nervoso, due processi neurobiologici distinti, necessari entrambi e cooperanti tra loro.
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La storia della nostra specie data centinaia di miglia di abnni, ma la storia individuale di ciascuno di noi inizia con la fecondazione. A 12 settimane di età gestazionale il feto ha un sistema nervoso perfettamente riconoscibile. La sua corteccia è piatta, ma i nuclei nervosi profondi dell’ encefalo sono in rapidissima formazione. L’ ecografia in gravidanza ci fa vedere che tra le 10 e le 20 settimane il feto si muove moltissimo nell’ utero, con una ricchezza motoria sorprendente, di cui la mamma non ha di solito percezione. Il feto si gira, cambia posizione, sussulta, usa le mani per toccare la placenta. Dalle 28 settimane fino alla nascita l’ ecografia mostra un feto che ha poco spazio per muoversi, che appare di rado sveglio ma mostra con chiarezza due fasi di sonno, che hanno gli stessi parametri comportamentali del sonno e dei sogni che faranno i bambini dopo la nascita e nell’ età adulta. I primi 6 mesi dopo la nascita, i bambini maturano la competenza a stare svegli e interagire con il mondo circostante, e la base di tutto questo è acquisire il ritmo sonno veglia distribuito sulle 24 ore, che è quello stesso dei loro genitori. Non è sempre una conquista facile. Durante il periodo intrauterino e nei primi due anni dopo la nascita il sistema nervoso va incontro a continue impressionanti trasformazioni delle sue cellule e della sua connettività , che parallelano le altrettanto incredibili trasformazioni della mente del bambino. E nello svilupparsi della sua mente si costruisce la sua coscienza, la sua soggettività, la sua identità personale. L’ incredibile intreccio di sviluppo neurobiologico e costruzione ella coscienza suggerisce l’ intimo legame tra il copo, la natura e, la mente e la coscienza. E’ da questo punto, credo che potrebbe partire una ricerca filosofica sulla coscienza, riconsiderando tanti concetti e visioni che abbiamo studiato a scuola, che abbimao interiorizxzato, ma che non reggono più alla luce dell’ evidenza e del fenomeno coscienza. Se non conosciamo ancora la natura dell’ esperienza soggettiva, possiamo però sottoporre a critica visoni filosofiche come il riduzionismo (nel cervello ci sono correnti elettriche ma non troviamo l’ esperienza soggettiva) e il dualismo (il legame tra corpo, vita e coscienza è così forte e costruito in una storia lunghissima per quanto riguarda la specie , e in una manciata di anni per quanto riguarda ciascuno di noi, che non può essere ignorato da nessuna filosofia della coscienza); e in particolare non può ignorato neppure dalle teorie fisicaliste che oggi vanno per la maggiore (la coscienza è una cosa, è una cosa fisica come la materia).
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Walter Borsini 2 maggio 2024