Al momento i conflitti locali continuano imperturbati e quasi mai la comunità internazionale riesce a trovare accordi per risolverli, o comunque per portare a risoluzione le guerre in corso. Il problema israelo – palestinese ne è forse l’ esempio più lampante. E va anche ricordato che alcune volte le guerre sono state proprio scatenate da alleanze multinazionali, come ad es. nel caso della guerra libica che portò alla uccisione di Gheddafi, e anche nella invasione dell’ Iraq nel 2003. Forse solo nei balcani si è arrivati ad una pacificazione , seppure dopo guerre sanguinose e fratricide.
Il pacifismo disarmato dipende dall’ autorevolezza di chi si espone , di chi mette a rischio la propria vita , e dalla presa che costui ha sulle comunità in conflitto, come successe ad es. quando Gandhi riuscì a comporre il sanguinoso conflitto religioso in India, con il suo digiuno che lo portò quasi fino al letto di morte.
Una dimensione culturale nuova tuttavia non può prescindere da una finalità di pace. I conflitti vanno risolti prima che si arrivi alla guerra. La guerra dopo lascerà le sue ferite, le sue conseguenze, che non potranno sanarsi se non dopo generazioni. E questo per tutti, aggressori ed aggrediti.
Non si tratta di pensare ad un futuro senza soldati o senza armi , sperando che questo porti d’ incanto ad un mondo senza guerre. Ma è proprio un immaginario che esplori tutte le strade possibili , prima di intraprendere quella della guerra. E’ possibile vedere la guerra sempre come un problema e non come una soluzione ?
Sono le teste che devono cambiare. I missili che in Ucraina distruggono ed uccidono non lo decidono da soli.
La guerra è presente non solo nella storia di ogni popolo, ma in tutte le epopee, in tutte le mitologie, nell’ arte e nelle storie raccontate….
Siamo avvezzi alla guerra. Siamo avvezzi agli eroi. L’ umanità si è forgiata nelle guerra e questa non può essere messa da parte così da un momento all’ altro.
Una umanità che cresce senza guerra non l’ ha ancora inventata nessuno. La guerra è una pezzo di noi e ci segue fin dalla preistoria. Intorno alla guerra ci sono i temi dell’ appartenenza della comunità, ci sono quelli della difesa delle propria libertà, quelli del potere e del controllo delle risorse, quelli della diffusione della cultura di cui siamo portatori.
Nella guerra, persone che non avrebbero mai fatto male a una mosca si trovano a uccidere. Strutture mentali costruite nei millenni lasciano il posto ad altre.
Civiltà è considerata opposto di barbarie. Questa è l’ accezione comune di civiltà. Tuttavia la civiltà non garantisce la pace, ogni civiltà è armata, e spesso nella civiltà convivono i germi del conflitto, economici, o culturali o geopolitici , al suo interno o con altre civiltà.